Siccome l’informazione e la preparazione culturale generale scarseggia ricordo che oggi è il primo giorno di primavera, almeno sul calendario, poi la realtà climatica è un’altra cosa. E non potevo cominciare la settimana sottolineando un aspetto fondamentale del cambio di stagione, il passaggio dal periodo rigido a quello caldo dell’anno fa bene e aiuta a vivere meglio il nostro stato col diabete, per il fatto in sé che porta a muoversi di più e fare vita all’aria aperta (la cosa fa bene anche all’umore).

Sarà la primavera non so ma la media dei valori glicemici della scorsa settimana si è attestata a 150 mg/dl, confermando ancora una volta la buona media generale e l’andamento positivo del compenso col diabete, nonostante l’assenza del sensore glicemico. A proposito di Holter nei prossimi tre mesi indosserò costantemente lo strumento, sia per testare al meglio la sua continuità analitica, sia per comprendere una volta per tutte i punti critici da quelli solutivi.

Il diabete risponde bene grazie all’impiego del microinfusore e alla possibilità di reagire a fasi di alterazione glicemica dovuta a processi infiammatori in atto, come domenica scorsa ad esempio, quando, a causa della riaccensione dell’irritazione intestinale da malattia di Crohn, ho registrato una variazione della glicemia superiore a 220 mg/dl. Grazie a un bolo correttivo nel giro di dodici ore la situazione è andata normalizzandosi. Il fatto in sé mi porta a non abbassare la guardia anche perché in concomitanza con il predetto indesiderato evento noto da qualche settimana una riacutizzazione dei processi indolenzimento causati dall’artrite reumatoide. Insomma un pacchetto di patologie autoimmuni che sembra risvegliarsi proprio in questo periodo.

Prima di fasciarmi la testa attendo nelle prossime settimane di rifare i controlli di routine previsti in agenda, ma se il quadro dovesse peggiorare contatterò gli specialisti per capire il da farsi. E mentre compongo queste riflessioni penso che alla soglia dei 47 anni di vita con il diabete il medesimo rappresenta, apparentemente, il problema minore nel contesto attuale. Una consolazione magra se si vuole ma pure sempre tale e che non va sprecata visto quel che c’è in circolazione di questi tempi.
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