Cosa annotare della settimana lasciata alle spalle? Il diabete è andato bene, tutto tranquillo e la media dei valori glicemici si è attestata su 151 mg/dl. L’impiego del sensore glicemico assieme al microinfusore ha dato buoni risultati: in primo luogo non ho avuto nessun evento ipoglicemico critico e svarioni iperglicemici oltre i 250 mg/dl, in oltre l’Holter ha fornito risultati della glicemia praticamente allineati con quelli del glucometro tradizionale. Sei giorni filati e continui di controllo glicemico continuo mi aiutano sempre più capire meglio la dinamica della glicemia in relazione ai tempi di assimilazione dei carboidrati e al consumo degli stessi rapportati all’attività fisica.

Ho capito, nel mio caso, che l’impiego dell’insulina apidra nel bolo del pasto ha un’azione concentrata non sulle tre ore ma bensì due, infatti il suo effetto trascorso il lasso di tempo riduce la capacità di abbassamento della glicemia stessa. Praticamente dall’avvio dell’infusione vera propria l’azione d’effetto dell’Apidra comincia realmente a incidere dopo trenta minuti e poi a stringere la parte di efficacia dell’azione si protrae per un’altra ora.

Sulla base di questa analisi ho compreso come assume un ruolo importante saper giostrarsi tra bolo del pasto e basale, aggiungendo oggi come quest’ultimo risulta ancor più determinante nel garantire costante la curva glicemica e mantenuta in stabilità. Terminata la fase d’azione del bolo pasto ci sono solitamente due ore di “pace glicemica” dopo le quali capisco che tendenza prende la glicemia e quindi posso intervenire per mantenere in carreggiata il livello degli zuccheri nel sangue. Ogni volta il copione cambia ma almeno si sa cosa fare il più delle volte a seconda dei casi specifici.
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