A Bologna lo scorso 31 marzo c’è stato lo sciopero dei trasporti pubblici locali, mentre in altre città l’astensione si è svolta il giorno successivo. Si da il caso che il sottoscritto non ha patente e altri mezzi di locomozione e proprio quel giorno dovevo portare mio padre alla visita di valutazione geriatrica per avviare un percorso di assistenza domiciliare integrata a causa della progressiva demenza senile di cui è colpito. Inoltre sempre lo stesso giorno dovevo portare la sua domanda per l’invalidità al patronato così da inoltrarla all’INPS. Cosa c’entra tutto questo discorso con il diabete? C’entra, in quanto nel giorno poc’anzi indicato ho fatto tutto il percorso a piedi dalla casa paterna nella periferia di Bologna al centro città, percorrendo quindici chilometri buoni. 

La necessità aguzza il movimento e così, grazie all’impiego del sistema integrato microinfusore più sensore, ho tenuto la glicemia sotto controllo a livelli stupendi e con il bolo basale sospeso praticamente per tutto il giorno. La media della glicemia nel giorni menzionato è stata di 99 mg/dl, senza ipoglicemia alcuna.

La prova provata che il movimento fa bene, e grazie allo sciopero ho potuto testare al meglio le mie potenzialità fisiche residue unite al fatto al clima del periodo in corso, nei fatti gia estivo con 25 gradi di giorno.. Contento del risultato raggiunto mi sto preparando per il prossimo sciopero: il 15 aprile venturo, quando affronterò la sfida in ambito provinciale, in quanto dovrò raggiungere il Comune di Castenaso (BO) a piedi partendo dal comune di Granarolo Emilia (BO) per sottopormi a visita dal fisiatra per i piedi deformati dall’artrite reumatoide. Così mi presento bello che rodato.

Le notizie provenienti dal mondo scientifico e dalla stampa specializzata fanno altresì notare altre due cose: svolgere cinque chilometri al giorno aiutano a tenere la glicemia sotto controllo senz’altro, come la pressione arteriosa e la salute del cuore. Dammi il cinque significa non correre o marciare solo, ma camminare con le proprie gambe, e per chi le ha ancora è un bel vantaggio. Leggo sempre che nello stato dell’Arizona (USA)  è stata approvata un atto legislativo che punisce quanti assumono stili di vita “impropri” ovvero: fumatori, obesi, bevitori. L’atto in sé non è una novità sia recente che storica, e francamente risulta evidente l’azione vessatoria nonché inutile sotto il profilo preventivo e curativo. I problemi, per cercare di cambiare rotta, vanno risolti alla fonte: a cominciare dalla catena distributiva alimentare; oggi tutto è iper. Quindi la strada maestra è l’ipo? No ma il medio sì!

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