L’osservatorio settimanale del diabete anche in questi giorni mette al bello, infatti la glicemia non solo continua a mantenersi su ottimi livelli: la media dei valori registrati ancora una volta si attesta a 140 mg/dl;  ma nel suo insieme il contesto è privo di eventi ipoglicemici e iperglicemici. Gran cosa perché la media non è di per sé un indicatore affidabile per capire veramente come va il diabete, come la stessa emoglobina glicata viste da sole forniscono un dato a volte falsato della realtà. La regola univoca e d’oro è sempre una sola: controllare la glicemia almeno quattro volte al giorno prima dei pasti centrali e di andare a dormire, poi scrivere i dati su di un diario per aver traccia e capire dove stanno i punti critici dell’eventuale instabilità o scompenso glicemico, così da correre ai ripari.

Mentre riporto le considerazioni e il bilancio di una settimana con il diabete, e ripeto le principali regole cardine per una vita sotto controllo, ricevo buone notizie da persone amiche neofite, se così si può dire, del microinfusore d’insulina e  grazie allo strumento sono riuscite a ristabilizzare il loro diabete. Ottima cosa, ma sempre detto  che l’apparecchiatura non è una moda o uno status symbol per i diabetici 1, ma un tentativo per recuperare il compenso glicemico laddove la somministrazione con penna o iniezione fallisce, a condizione dell’accettazione del percorso da parte dell’assistito naturalmente.

Allora con penna o microinfusore la vita per un diabetico è sempre scandita da un principio fondamentale: aver cura di sé e applicarsi a fondo per mantenere fermo l’obiettivo ogni giorno, in particolare quando si attraversano i momenti no, ed io so bene come incide sull’andamento della glicemia l’umore sotto tono, lo stress e uno stato d’animo malinconico. Ecco perché si deve prendere coscienza di amare se stessi primo e essenziale passo per accettarci e accettare la vita stessa.
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