E quando sfogli le pagine della tua smemoranda, agenda senza marchio, oppure fai lo stesso ma con quella dentro al tuo smartphone. Strappi il foglio del mese dal calendario triste e solitario come il binario lungo la retta via che ti dice: oggi comincia un mese perché ne è finito un altro. Lasciamo l’ozioso agosto e cominciamo col laborioso settembre un tempo, decenni e decenni fa era il mese delle vendemmie ora non si sa ben cosa. Il moto dei giorni e delle notti che passano pigri o veloci non lascia adito a dubbi: la vita continua con i suoi carichi e leggerezze porta sempre un momento per dirsi come va?

Settembre è il mese che mi porta nel magico mondo dei cinquanta d’età, una soglia d’un certo peso non c’è che dire e il traino delle esperienze passate, vissute lo porto guardando comunque sempre avanti perché rivolgersi all’indietro porta a perdere la buona navigazione e smarrire la strada.

Agosto come mese si conclude con un bilancio sostanzialmente ottimo per quanto riguarda il mio diabete. La malattia è stata sempre sotto controllo e di settimana in settimana la glicemia ha mantenuto un valore medio complessivo pari a 140 mg/dl con una solo leggera ipoglicemia e due episodi iperglicemici al di sotto della soglia dei 300 mg/dl. La vigilanza del sensore glicemico ha fatto tutto il resto, ed io ho mantenuto il ruolo del regista senza colpo ferire.

Cosa posso aggiungere d’altro? Da imparare c’è sempre e serve a migliorarsi finché si può, e questi anni ancora di tempo d’avanti, in cui posso ancora guadagnare qualcosa, li impiego per raccogliere quanto di positivo posso  mettere nel granaio in vista dell’inverno della mia stagione. Certo se ci arrivo in condizioni adeguate non ho impiegato il mio tempo invano.

L’esercizio per le prossime settimane concerne nel mettere in fila tutti i fogli conservati del mio diario della glicemia, decine di migliaia, e decidere se dargli fuoco (in area protetta) oppure rilegarlo e donarlo alla biblioteca civica. Altri suggerimenti sono accetti.
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