Tempo fa scrissi: di solo diabete 1 Roberto non vivrà ma anche qualcos’altro, e così fu. Oggi mi fanno compagnai altre due patologie autoimmuni: l’artrite reumatoide e il morbo di Crohn, per dirla con Moody’s: ho la tripla A d’autoimmune. E sono fresco reduce dalla visita medica di controllo proprio effettuata ieri. Nei giorni scorso ho visto riacutizzarsi l’infiammazione intestinale con manifestazioni conseguenti da me tamponate mediante farmaco in compressa al principio attivo di mesalazina. La visita periodica ha messo in luce la stabilità del processo infiammatorio determinato dall’artrite reumatoide, senza apprezzabili segnali di flogosi articolare, un buon contenimento della vitamina e paratormone quindi l’osteoporosi risulta regredita nei livelli di guardia, anche i compenso glicemico è buono uguale a 7. Resta da tenere monitorata la situazione intestinale e della pressione arteriosa con la massima fuori limite a 180.

Al momento la mia terapia per tenere repressa l’artrite reumatoide e il Crohn è costituita dalla somministrazione di cinque compresse di Methotrexate più una iniezione di un farmaco anti monoclonale e immunosoppressore denominato Enbrel. Il reumatologo ha cambiato mira per meglio rispondere l’attacco al ritorno di infiammazione intestinale, sostituendo il predetto medicinale con l’Humira da iniettare sempre sottocute una vota ogni due settimane. Inoltre ridurrò l’apporto di vitamina D a 20 gocce settimanali alla luce del miglioramento riportato dagli esami di laboratorio della vitamina stessa.

Terminata l’esposizione del percorso sintomatico – terapeutico debbo completare la descrizione con gli sviluppi di prospettiva temporale: tra tre mesi circa rifare un controllo dell’impatto terapeutico con gli esami completi di laboratorio  e ripetere a distanza di qualche mese la stessa cosa prima del nuova visita medica con il reumatologo. Naturalmente se il quadro dovesse cambiare in peggio i tempi di tale percorso si accorcerebbero.

E per finire una nota di colore a margine: avevo l’appuntamento della visita fissato per le ore 9 e sono entrato con un’ora di ritardo! Ad essere sincero nella mia vita di attese lunghe ne ho viste di ben peggiori: una volta per fare una seduta laser alla retina dovetti aspettare 7 ore! Ma grazie alla mia tecnica di rilassamento e allo smartphone accessoriato con tutti gli applicativi per resistere ad almeno otto ore di smarronamento  sono uscito moralmente indenne all’ennesima sfida.