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Obiettivo benessere un pensiero presente e positivo a volte, sempre oppure per niente, insomma una variabile del genere umano. Dipende dalla nostra natura: se siamo o meno edonisti, epicurei, stoici o nichilisti nella vita, con o senza il diabete. D’altronde un diabetico nel corso dell’evoluzione con la malattia oltre all’insulina può far ricorso, in via temporanea o per lungo tempo, anche definitivamente, a trattamenti terapeutici per altre condizioni patologiche, tanto magari per non farsi mancare niente nel novero della medicina convenzionale o tradizionale che dir si voglia. Benessere è un concetto, un’idea che sovrasta i confini mentali e la visione del mondo, e la suo viverlo non può essere, per forza di cose, che soggettivo, quindi ognuno di noi cerca e cercherà sempre una dimensione più o meno profonda di vigore anche con un approccio mentale e leggero proteso al recupero psicofisico.

Venendo al dunque della odierna diserzione: come si pone il diabete al cospetto delle medicine cosiddette alternative e alle terapie complementari? La mia non ha di certo la pretesa di essere un’affermazione dottrinale circa la materia ma semplicemente un contributo per aiutare a vivere nel meglio il diabete sfruttando tutte le possibilità offerte.

Comincio la panoramica partendo dalle cure idroponico termali, per quanto riguarda questa importante voce, che in realtà è disciplinarmente complementare alla medicina convenzionale, non vi sono ostacoli o problemi di sorta collegati al compenso e buon andamento del diabete, siccome prima di avviare un percorso terapeutico e curativo termale si deve espletare una preliminare visita medica d’ammissione, in quell’occasione occorre comunicare il nostro essere diabetici. L’unica avvertenza da rimarcare, per quanto riguarda i trattamenti in acqua e fanghi, riguarda la temperatura degli elementi che, se troppo elevata, può fare elevare la glicemia e danneggiare il tessuto epidermico con particolare attenzione a quello degli arti inferiori, evitando di procurare lesioni, ferite o vesciche di accesso a possibili infezioni o problemi con particolare riferimento a un diabete scompensato. Discorso a parte merita la sauna. Affinché noi diabetici possiamo ottenere dei reali benefici, sottoponendoci a delle saune, specie delle saune che operano con l’utilizzo dell’illuminazione a infrarossi, il livello e l’intensità del calore deve essere monitorato e mantenuto sempre entro certi limiti moderati. Anche in questo caso è necessaria l’approvazione del medico competente e attraverso un’ attenta moderazione, si possono godere dei benefici di una sauna senza danno. Allora anche per questo specifico trattamento la chiave, naturalmente, è la moderazione. Noi diabetici dovremmo anche prestare particolare attenzione a mantenerci idratati e a ricostituire nel nostro corpo tutte quelle sostanze e minerali come il rame, il ferro, il magnesio e lo zinco, che si perdono dopo aver trascorso del tempo in una sauna.

Le principali e note medicine, terapie alternative sono: l’agopuntura, la medicina tradizionale cinese, la medicina ayurvedica, l’omeopatia, la medicina antroposofica, l’omotossicologia, la fitoterapia. Circa l’approccio con queste discipline ci sono poche e semplici osservazioni da fare. La prima è più importante per quanto riguarda i diabetici di tipo 1 soggetti al trattamento salva vita con insulina: non sospendere MAI per nessuna ragioni la somministrazione del farmaco a discapito di una terapia alternativa. La seconda, informare il medico competente di cosa facciamo, poi tenere presente come alcune di queste cure incidono o possono incidere seriamente sul compenso del diabete e la stessa integrità fisica. Ad esempio la fitoterapia, l’impiego di piante medicinali impatta con trattamenti farmaceutici in corso, massaggi e applicazioni ai piedi o sulla pelle possono interessare l’equilibrio della patologia come evidenziavo in precedenza per i trattamenti termali, inoltre se aggiungiamo particolari discipline alimentari prestiamo maggiore accortezza per non incorrere in problemi connessi con il mal nutrimento e assorbimento dei nutrienti.

Ecco la conclusione di questa mia esplorazione sul tema del benessere complementare porta a dire e raccomandare: affrontiamo le cose sì ma senza leggerezza e superficialità perché la nostra salute è preziosa.