Agosto può succedere tutto e non trovare nessuno, a me è capitato di restare fuori di casa causa rottura della serratura e dover trovare un fabbro per aprirla con tutti gli annessi e connessi non solo fu impresa improba ma pure costosa: 500 € netti. Durante i giorni fulcro dell’estate italiana se capita di aver necessità di servizi tecnici e assistenza può costituire un problema. E anche noi diabetici non siamo esenti dal problema dei problemi: restare a piedi; fatto che si manifesta in diversi modi e situazioni

.Agosto

La prima condizione universale è data dalla mancanza generale di informazione su come affrontare le condizioni di particolare criticità. In tutta Italia le strutture di diabetologia restano chiuse nella settimana di ferragosto e siccome la telemedicina o altre analoghe possibilità sono ancora nel mondo dell’immaginario uno che fa? Se ha fortuna può rivolgersi a qualche gruppo di auto aiuto presente nella propria città o paese, oppure telefonare a telefono amico o ancora se ha dimestichezza con il digitale può entrare in qualche gruppo affidabile di diabetici presenti nei social network e sperare di ricevere risposta. Alla fine della fiera in questo caso non resta che arrangiarsi, come sempre del resto (nel mio caso).

Seconda cosa: ti ha mai detto niente la mamma o il babbo? Se è vero che ti devi arrangiare al meno peggio per dosare la quantità d’insulina da fare in caso di condizioni critiche, quasi come fossi un novello artista tipo van Gogh o Munch, è altrettanto vero come col microinfusore in caso di problemi tecnici la cosa in agosto, e non solo, diventa ingarbugliata e kafkiana, a meno che sei immanicato o in rapporti ottimi con la premiata ditta produttrice della pompa. Cosa succede? Durante questo mese sembra che le tempeste solari provochino scariche elettromagnetiche sull’acqua tali da fare andare in crisi molti microinfusori (scherzo!). A parte lo humour, ho registrato in questo periodo tanti problemi di malfunzionamento e rottura dei microinfusori e altrettante difficoltà nell’avere il cambio con un congegno funzionante. Cerco di riepilogare lo stato dell’arte del problema: il congegno è di proprietà dell’ASL la quale lo lascia in comodato d’uso al diabetico su richiesta avviata dal medico diabetologo, l’assicurazione a tutela di danni o altro sull’apparecchio dura quattro anni dopo di che è opportuno avviare le procedure per il cambio attrezzatura. Allora nel caso di guasto o malfunzionamento che fare? Chiamare il numero verde di assistenza rilasciato dal produttore, nel caso sia da rilasciare un microinfusore sostitutivo comunque poi occorre ripassare dall’ASL per ritirarlo e lì passano almeno tre giorni e più se siamo in agosto. Ma il punto vero di difficoltà sta durante l’intervallo: che si fa? A me i diabetologi nulla hanno detto sull’evenienza di una condizione simile e siccome trovarli o avere una risposta è impresa degna di un Messner scalatore dell’Everest, io mi autogestirò nel seguente modo quando mi troverò con il microinfusore che mi lascia a piedi e il cambio tarda ad arrivare: primo, ripristino l’ultimo schema impiegato di insulina multiniettiva prescritto all’uopo; secondo, siccome l’insulina Lantus per averla senza oneri occorre comunque il piano terapeutico della diabetologia, ma per far questo ci sarebbero tempi lunghi da espletare, cosa impossibile da fare, e a me basterà un sola penna, mi faccio rilasciare una richiesta dal mio medico di base e vado in farmacia a ritirarne una sola pagandola direttamente. Se sbaglio mi correggerete, ma oltre a programmare le ferie è necessario anche informare e dare direttive chiare su come affrontare le urgenze e gli imprevisti, ciò aiuterebbe a creare meno disagi e rendere più efficaci le prestazioni.

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