Scivola il tempo sul ghiaccio di una bibita gassata tra le bollicine schiopettanti di un autunno formale ma con una temperatura ancora estiva, almeno per i giorni appena passati e anche a Berlino il tempo era gradevolmente primaverile, mentre i ghiacci, quelli naturali, si stanno sciogliendo e forse scompariranno, chissà, orami viviamo nel costante e onnipresente martellamento mediatico sulla diffusione massiva del diabete tipo 2 e del raggiungimento del miliardo di malati tra poco meno di quarant’anni. Ora per quel tempo non penso d’esserci a confutare se la previsione si è avverata o meno, lascio il compito a chi è più giovane di me ora, comunque una osservazione mi sento di farla: sono convinto che il diabete tipo 2 dopo i sessanta, settanta anni d’età sia una quasi inevitabile conseguenza del processo massivo d’invecchiamento della popolazione, una sorta di kit per la vecchiaia pertanto se la mia teoria fosse confermata i ricercatori e geriatri dovrebbero puntare a cercare di assorbire meglio il fenomeno visto che non è contrastabile o guaribile dentro queste fasce generazionali. La riflessione non riguarda invece i giovani e adulti colpiti dal diabete di tipo 2 poiché in quelle condizioni le cause sono da ricercare nel sovraccarico alimentare e ozio fisico. Probabilmente assistiamo all’avvio di una mutazione genetica ed evoluzione del genere umano le cui prospettive sono tutte da scoprire. Intanto all’interno del pianeta diabetico noi tipi 1 siamo un po’ come i pellerossa d’America o gli aborigeni australiani: una minoranza, il 10% del totale: ma al di là delle aride cifre restano irrisolti i problemi arcaici del trattamento e inserimento dei bimbi diabetici nel mondo della scuola e una informazione adeguata su cosa comporta il diabete tipo 1 con peculiarità proprie da non confondere e banalizzare.

Óra

Il fatto positivo di questi mesi si presenta con il costante aumento di iniziative di informazione e sensibilizzazione sul diabete di tipo ad insorgenza nell’infanzia e adolescenza: avanti e non fermiamoci nel continuare questa meritevole e necessaria opera di divulgazione, sostegno a tutto campo; anche io nel mio piccolo cerco di contribuire nella predetta direzione, anzi ogni evento organizzato degno d’attenzione sarà mia premura pubblicizzarlo in questo spazio. Ecco tra un’andata ed un ritorno anche la prima settimana d’ottobre la lascio alle spalle, come la positiva esperienza berlinese e la somma dei giorni trascorsi ha visto il mio diabete comportarsi bene lungo la trasferta continentale come nelle giornate domestiche e cittadine. La media settimanale dei valori glicemia si è attesta a 170 mg/dl, in leggero rialzo ma senza segnare valori particolari d’attenzione. Ora mi concentro seriamente per affrontare le prossime sfide, alcune classiche come la giornata del diabete che ci sarà tra poco più di un mese, ma anche altri eventi per ora fermi nella mente, e che mi riprometto di portare a sintesi su queste pagine. Debbo solo cercare di trattenermi perché se prendo la ruzzola poi rischio di non fermarmi a mo’ di schiacciasassi. Beh a tal proposito chiudo il post e vi auguro un buona settimana.

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