La noia è uno stato di insoddisfazione, temporanea o duratura, nata dall’assenza di azione, dall’ozio o dall’essere impegnato in un’attività sostenuta da stimoli che si recepiscono come ripetitivi o monotoni o, comunque, contrari a quelli che si reputano più confacenti alle proprie inclinazioni e capacità. La noia è presente, nella realtà come nell’immaginazione, nella nostra vita e si insinua tra un frammento di tempo e l’altro, alcuni ne restano inghiottiti altri ci convivono mascherando lo stato d’animo con un apparente stato di volitività e giovialità spesso in verità insito nella doppiezza tipica del genere umano, atta ad a cercare di adattarsi al mutare delle condizioni e con l’abilità innata o acquisita di evolversi con la conoscenza.
Comunque ogni stato ha sempre un risvolto positivo come negativo, mentre prima ho tracciato il lato sfavorevole ritengo necessario fare altrettanto con la parte amica la quale senz’altro porta a meditare e ritrovarsi nell’intervallo evolutivo della vita. Ecco nella direzione che prende la nostra navigazione ogni giorno teniamo presente come tutto va sempre ricondotto al punto di sintesi generale: essere pieni sé o ricchi di vita, io a proposito non ho dubbi: desidero arricchire l’esistenza per sentirmi appagato. So bene che è un insulto pretendere di sapere tutto e diventa invece un elevazione interiore della conoscenza farne un punto di abbraccio tra realtà e immaginazione: testimone per guardare e andare avanti così dare il passo alle generazioni che verranno e saranno.
Dunque la noia ci appartiene, anzi è tra i denominatori esistenziali in particolare di noi diabetici, come non affermare il contrario d’altronde? La noia di controllare e aspettare il risultato della glicemia, di dover fare i dosaggi dell’insulina con la speranza di averla fatta bene, di aspettare il referto della glicata, la visita, le visite mediche, le complicanze, le prescrizioni mediche, il cambio del materiale per il monitoraggio domestico del diabete. Sono solo alcuni aspetti della noia da abitudine costante e continua presente nella vita di un diabetico.
La sofferenza nel star male assieme alla noia sono abbinamenti certo non trascurabili e desiderabili. Ma e se invece accadesse l’opposto? Come sarebbe avere una diabete ben compensato ovvero con glicemia stabile e in equilibrio pressoché costante?
Ebbene la “noia” di star bene, avere una glicemia calma e a livello non è più una chimera, un miraggio, un sogno ma una realtà oggi concreta e tangibile nel mio caso e aggiungo una prospettiva possibile per ogni diabetico. Lo dice una diabetico marmoreo nel stare impantanato per lustri con lo scompenso glicemico e dopo cinquant’anni di diabete ha raggiunto, finalmente, la riva della pax glicemica.
Riepilogando: è un mese, questo che sta per concludersi, in cui la media dei valori della glicemia è pari a 135 mg/dl senza registrare alterazioni nei valori da inquinare il dato (ipoglicemia e iperglicemia), e la settima scorsa la stessa si è attestata su 125 mg/dl! Lungo tutto questo percorso, al di là delle cifre e numeri espressi, quel che è più importante comunque sta nell’aver colto il modo per tenere la glicemia al guinzaglio.