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Pararsi il culo: per un diabetico, specie se insulinodipendente, risulta essere opera ardua, tra buchi e buchetti e altri effetti che si incastonano sulla pelle costantemente nel divenire del tempo e si pesano appalesano man mano che scorgi i giorni, e rivolgi i guanti della sfida per scongiurare la sfiga.
Quante punture fatte e disfatte, Iniezione d’insulina: riepiloghiamo alcune informazioni necessarie e utili per allontanare possibili problemi e ottimizzare la vita quotidiana.
Per ottenere un buon controllo della glicemia non solo sono di fondamentale importanza il tipo e la dose di insulina ma anche il modo in cui essa viene somministrata. La tecnica di somministrazione dell’insulina influenza il controllo glicemico più di quanto generalmente si pensi. A questo scopo sono stati effettuati vari studi su larga scala che, utilizzando tecnologie come la RMN hanno permesso di sfatare alcuni miti sulle corrette pratiche di iniezione.
Per ottenere l’effetto desiderato con la dose prescritta e, quindi, per garantire il miglior assorbimento possibile, l’insulina deve essere iniettata nel tessuto adiposo sottocutaneo, evitando con cura che penetri nel derma, nel muscolo o addirittura nel peritoneo. Vari studi hanno dimostrato una differenza nell’assorbimento e nella durata di varie insuline quando vengono iniettate nel grasso sottocutaneo e nel muscolo. Una iniezione di insulina intramuscolare ha un assorbimento molto più rapido e può portare ad inaspettate ipoglicemie, che specialmente nel bambino molto piccolo possono comportare rischi importanti come convulsioni e deficit cognitivo. L’assorbimento di insulina ad azione rapida o intermedia è aumentata almeno del 50% se iniettata per via intramuscolare invece che sottocutanea nella coscia, mentre nell’area addominale questa differenza è meno significativa. Questo è da attribuire ad un maggior flusso sanguigno nel grasso sottocutaneo dell’addome rispetto al grasso delle cosce. Altri fattori come l’esercizio o la temperatura corporea o ambientale hanno un’influenza maggiore sull’assorbimento se l’insulina è stata depositata nel tessuto muscolare invece che nel sottocute, a causa del maggior flusso di sangue e della maggiore dispersione meccanica dovuta alla contrazione dei muscoli. L’iniezione di insulina nel derma è più dolorosa, il farmaco può fuoriuscire dal sito di iniezione e aumenta la probabilità di una reazione immunitaria all’insulina dovuta alla stimolazione dei linfociti.
Un fattore che influisce in modo significativo nel depositare l’insulina nel giusto strato di tessuto è la lunghezza dell’ago. Fino a tempi recenti le raccomandazioni per la lunghezza dell’ago si sono concentrate sull’indice di massa corporea (BMI), il sesso e l’età della persona con diabete. Per raggiungere il tessuto adiposo la tecnica comunemente usata è quella di prendere una plica cutanea e inserire l’ago a 90° al centro di essa. Si può evitare la plica se si inietta il farmaco con un inclinazione dell’ago di 45° o se il sito prescelto è il gluteo. Immagini di RMN hanno mostrato che lo strato di epidermide e derma che ricoprono lo strato adiposo sottocutaneo nei principali siti di iniezione variano tra 1,5 mm e 3 mm sia nei pazienti obesi che in quelli magri. Vari autori quindi concordano che è sicuro utilizzare aghi da 5 o 6 mm per la somministrazione sottocutanea in tutte le tipologie di pazienti, con il vantaggio che questi aghi più corti hanno anche un diametro più piccolo e quindi provocano meno ansia e dolore che gli aghi più grandi. Vari studi dimostrano che l’assorbimento dell’insulina nell’adipe superficiale è uguale a quella nell’adipe profonda, più vicino al muscolo.
I siti maggiormente usati sono l’addome, le cosce e i glutei, oltre al braccio che è usato dalla maggior parte dei pazienti almeno una volta nell’arco della giornata. Immagini di RM mostrano che il tessuto adiposo nel braccio, aumenta via via che si scende lungo l’omero lateralmente e posteriormente, mentre per le iniezioni nella gamba sembra essere meglio fare l’iniezione immediatamente sotto al grande trocantere invece che a metà lunghezza del femore. Rimane di fondamentale importanza educare il paziente a variare il sito di iniezione anche nella stessa zona ma con una distanza minima tra una iniezione e l’altra pari alla larghezza di un dito, per evitare la formazione di lipodistrofie. Il tessuto lipodistrofico può alterare l’assorbimento dell’insulina portando a ipo- o iperglicemie. Dato che queste zone diventano meno sensibili, il paziente sente meno dolore all’iniezione e può essere portato a preferire questo sito rendendo difficile il controllo della glicemia. Il riutilizzo di aghi per lo stesso paziente è causa di dolore perché la punta dell’ago con le ripetute punture della cute (ma anche penetrando la membrana dei flaconi di insulina) perde l’affilatura e addirittura si piega formando un minuscolo uncino, la punta dell’ago può spezzarsi e conficcarsi nella cute. Il riutilizzo degli aghi è da sconsigliare nel modo più assoluto.
Le insuline lattescenti sono quelle che contengono o insulina NPH (rallentata) in solvente limpido o miscele a vario titolo di NPH e insuline rapide solubili. Durante l’inutilizzo del flacone, le insuline si dividono e devono quindi essere rimescolate prima di essere somministrate. Il modo migliore per ottenere una risospensione corretta è quello di far fare al flacone un movimento di inversione in senso orario e antiorario alternato per 20 volte. Questo permette di evitare l’iniezione di insulina altamente concentrata con il conseguente rischio di ipo- o iperglicemie e peggioramento dell’emoglobina glicata. E’ da notare che è più facile risospendere l’insulina a temperatura ambiente.
La conservazione a temperatura ambiente dell’insulina innanzitutto permette di ridurre il dolore dell’iniezione. Forse non tutti sanno che l’insulina resiste bene a temperatura ambiente senza perdere la sua efficacia. È possibile usare una fiala una volta aperta per 2 mesi senza tenerla in frigorifero, anche se le insuline rapide e ad azione breve sono meno stabili rispetto a quelle a lunga e media azione. Un terzo dei pazienti diabetici si somministra insulina senza scoprire il sito di puntura. Soprattutto i ragazzi giovani, preferiscono mantenere addosso i vestiti, perché sono di fretta o insieme ad altre persone, e non possono togliere gli indumenti. Inevitabilmente, l’ago che trapassa il vestiario viene privato del sottile strato di silicone lubrificante che lo ricopre e la punta dell’ago si smussa aumentando il dolore. Se praticato occasionalmente però, questo tipo di iniezione è sicuro e non comporta maggiori effetti collaterali. Anche se è pratico, non deve diventare un abitudine.
In definitiva, una tecnica di iniezione ottimale è essenziale per un buon controllo glicemico. Spesso vengono dedicati molto tempo ed energia all’educazione del paziente al momento di iniziare una terapia insulinica. Quando però il paziente svolge la stessa procedura da anni, si può dimenticare, ignorare o disinteressarsi ai dettagli. Osservare i pazienti durante la somministrazione dell’insulina è un opportunità importante per identificare difficoltà o problemi.
ISTRUZIONI PER LA SOMMINISTRAZIONE DI INSULINA CON “PENNA”
1. lavatevi le mani
2. controllate la data di scadenza sulla cartuccia e la quantità di insulina rimanente
3. inserite un ago nuovo
4. ruotate la penna in senso orario e antiorario per 20 volte
5. togliete il cappuccio dall’ago
6. impostate la penna con 2-4 unità e premete il pulsante, ripetete fino a che non è visibile la goccia di insulina
7. impostate la dose necessaria
8. stendete la cute o fate il pizzicotto, a seconda dei casi
9. inserite l’ago nella cute delicatamente e premete il pulsante
10. una volta iniettata la dose, contate fino a 10 prima di sfilare l’ago dalla cute
11. togliete l’ago della penna e gettatelo in un contenitore per taglienti
12. conservate la penna nel suo astuccio a temperatura ambiente lontano da fonti di calore
PER RIDURRE IL DOLORE usare aghi nuovi, corti, di piccolo calibro e insulina a temperatura ambiente.
L’assorbimento secondo il sito di iniezione::
Assorbimento molto rapido: addome Assorbimento rapido: braccia
Assorbimento lento: gambe
Assorbimento molto lento: glutei
L’insulina ad azione rapida preprandiale va iniettata nella zona addominale o nelle gambe. l’insulina lenta della sera tardi va iniettata nei glutei.
Approfondimenti e fonti:
King L. Subcutaneous insulin injection technique. Nursing Standard. 2003; 17: 45-52
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15208950
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12764975
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20513316