Iperglicemia

Con montagne russe una volta si coniava il termine per indicare gli sbalzi della glicemia nel diabete e nel diabetico giovanile. Nell’arco di un mese (come periodo di tempo a campione) possono essere frequenti gli episodi di iperglicemia. La difficoltà per un diabetico, nel gestire la situazione, sta nel calibrare la dose d’insulina in rapporto al valore della glicemia e all’alimentazione. La mia esperienza personale, prima dell’adozione di uno schema di insulina variabile, era di un incremento da un minimo di una unità con 200 mg/dl di glicemia a più sei unità di rapida in caso di glicemia con valore superiore a 400 mg/dl. L’aumento era rapportato alla dose base consigliata dal diabetologo, esempio: se a pranzo la glicemia era 350 mg/dl, e l’insulina rapida in condizione normale era di 8 unità, aggiungevo a queste ulteriori quattro, per un totale di 12 unità iniettate. Deve essere chiaro che il diabetico agli inizi, e comunque se non sicuro sul da farsi, deve sempre sentire il medico diabetologo! Per quanto riguarda l’alimentazione, durante il periodo iperglicemico, io la gestisco in modo leggero: a colazione un bicchiere di latte e un frutto; a pranzo minestra di verdura, o comunque in brodo, e ortaggi; a cena una fetta di pane, un poco di carne bianca o pesce, verdura e un frutto. Se non ci sono fattori patologici o infiammatori che appesantiscono il quadro di instabilità glicemico, la glicemia impiega un paio di giorni a tornare in “equilibrio”.