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Allora per essere chiaro riprendo un argomento affrontato miliardi di volte, e che altri bilioni di miliardi di volte verrà ripreso: cosa fare per ridimensionare, ridurre, contenere, il dilagante fenomeno del diabete (tipo II)? Nella stragrande maggioranza dei casi si parla quasi esclusivamente del cibo, di limitare li consumo eccessivo, di fare la dieta, di ridurre i carboidrati, i grassi in eccesso. Va bene l’ho capito: il sovrappeso, l’obesità sono, assieme al diabete, situazioni che vanno affrontate di petto e non solo di pancia. Ma evidenziare solo l’aspetto alimentare è un modo errato di affrontare il problema dei problemi. Il punto centrale, per essere chiaro, è rappresentato, al primo posto, dal fatto che la stragrande maggioranza di noi fa una vita a consumo zero: la nostra attività, se così la possiamo chiamare, è di stare fermi. A partire dalla mobilità casa-lavoro (in auto, moto e simili), per poi arrivare al lavoro stesso , in massima parte automatizzato. E senza fare grandi ricerche di mercato basta guardarsi attorno, essere un poco osservatori, per avere conferma nei fatti della dimensione volumetrica del problema, e del perché il diabete è e sarà il problema in crescita esponenziale nel futuro.