Tra una settimana vado a fare il controllo periodico del diabete, e sarà l’ultimo per quest’anno. Ritorno all’appuntamento senza grandi aspettative: la situazione del mio diabete è abbastanza stabile, l’emoglobina glicata ha un valore di 6.7, rispetto al precedente che era di 6.4; gli unici punti di attenzione critica riguardano la funzione renale, con un leggero innalzamento dell’urea e del potassio. Quindi nella settimana che mi separa dall’appuntamento sanitario, debbo fare un po mente locale su gli argomenti da porre all’attenzione del diabetologo, anche in funzione di percorsi nuovi nella gestione del diabete. I propositi in partenza sono sempre buoni, ma poi quando ti trovi la, nella lunga attesa che separa l’intervallo della visita (breve), il senso di noia e frustrazione supera le buone intenzioni. Siccome l’occasione della visita rappresenta un momento utile per ricevere l’aggiornamento diretto sulle eventuali novità, circa i percorsi ipotetici di remissione del diabete; posso cogliere “l’attimo fuggente” per avere ragguagli nel merito. Già in altre occasioni l’ho detto, e ancora una volta lo memorizzo in questo post: in prossimità di un appuntamento medico è sempre buona regola fare una scaletta, un sommario degli argomenti, interrogativi che riguardano la nostra salute e malattia, da avanzare al medico. Il comportamento è utile per ottimizzare i tempi e rendere più efficace la visita. Infine, senza esagerare nell’archiviazione, sarebbe utile conservare un tracciato delle ultime visite, per tenere una memoria dell’evoluzione della diagnostica e delle terapie intercorse,nonché delle sintomatologie.