La sindrome del burn out, tradotto in italiano: l’esaurimento nervoso; è un fatto sempre più presente al mondo d’oggi, fin a qualche anno fa si dileggiava e sottovalutava il fenomeno, ai giorni nostri accade l’esatto contrario. Lo si affronta e medicalizza tra gocce e altre soluzioni farmacologiche mirate, oppure in terapia di gruppo e per altre vie. Il problema si sviluppa in rapporto alle nostre paure e a quelle alimentate da altri.
Gli esempi sarebbero talmente tanti da rendere interminabile l’elencazione, naturalmente ai primi posti c’è la salute, la paura di ammalarsi, di perdere la propria autonomia e indipendenza psico-fisica, una passaggio nella vita di ogni essere umano e vivente quasi obbligato e che, a seconda dei casi, può passare in un attimo come durare per tutta la vita. Il fatto che alimenta le ansie e fobie di fronte allo stato di una malattia è molte volte rappresentato dalla valanga di informazioni offerte quotidianamente su ogni condizione patologica e, ancora peggio, dalle contraddizioni presenti spesso sullo stesso problema.
L’eccesso d’informazione genera confusione e può arrivare a provocare scelte e comportamenti errati se andiamo a prendere decisioni autonome senza un supporto medico e specialistico. Il diabete, a prescindere dal tipo, fa parte anch’esso della casistica e naturalmente al primo posto delle informazioni trattate vi è l’alimentazione così da porre in essere due punti criticità: l’obesità fisica, per coloro che vivono in questa condizione, associata al stato diabetico; l’obesità informativa collegata all’abnorme mole di dati presenti sull’argomento diabetico.
Allora quali strategie adottare per compiere coscientemente un percorso equilibrato di approccio informato e responsabile alla vita con il diabete? La risposta per forza di cose è articolata: per prima cosa non prestare ascolto o attenzione a voci e notizie sensazionalistiche o a generalizzazioni tese a fare di ogni erba un fascio; poi comunque informarsi sempre dal medico di fiducia e dallo specialista diabetologo; nel dubbio e incertezza, per non finire nella confusione totale sono solo queste le strade da eseguire, poi il tempo farà il resto.
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Ciao Roberto, sono contenta di questo appuntamento settimanale E’ l’unica finestra aperta sul mondo diabete e qui hai messo in evidenza il mio enorme problema dell’obesità che per me è una condanna ancora più del D.Ho perso molto peso ,ma poi mi sono fermata .Non so perchè.Non ho fatto nessuna spedizione nel frigo di nascosto.Solo che per il problema della gamba ,mi muovo molto poco.Questa è una variante estremamente non consigliata sia per l’obesità che per il D.
Il mio medico vorrebbe che ricorressi alla chirurgia bariatrica, ma vorrebbe dire essere menomata per sempre nel fisico.Sono tante le cose che girano per la mia testa e quasi mi rivolgo alla mia filosofia napoletana del venga quel che venga.Domani la glicemia farà un bel salto all’insù.Perchè è vero che la mente è la prima cosa che deve stare bene. Cosa che mi auguro sia sempre così per te.StefaniaC
Cara Stefania sai qual’è il vero problema? Cambiare le abitudini e questo riguarda un po tutti, perché richiede impegno e poi magari dopo poco si smette di impegnarsi più per mancanza di voglia e pigrizia.