Un nuovo calvario si pone davanti al diabetico che deve affrontare tutta la “via crucis” di esami e procedure per ottenere la patente o il rinnovo della medesima. La stampa e le notizie in rete in merito a questa annosa vicenda si ripropongono con quasi quotidiana continuità, e l’ultima della serie viene esposta dall’Associazione Giovani Diabetici di Modena e riportata dal quotidiano locale “La Gazzetta di Modena”.

Da cui estrapolo le parti più significative per l’interesse del lettore.

Cinquantasette analisi del sangue, una visita oculistica e una visita cardiologica per ottenere il rinnovo della patente di guida per soli due anni. È questa l’odissea sofferta da un diabetico modenese e denunciata dall’associazione che raggruppa i malati e che contesta la rigidità delle autorità sanitarie nella nostra provincia. Il risultato delle 57 analisi è ottimale: in 53 casi è vicinissimo al range di normalità in quattro casi. La visita oculistica ha come diagnosi: «Fondo occhio compatibile con l’età. Assenza di retinopatia diabetica». La visita cardiologica effettuata presso uno dei migliori cardiologi modenesi, all’esame obiettivo rivela «Toni parafonici, normale compenso emodinamico, non segni di stasi a livello polmonare, pressione arteriosa 130/80». In pratica risultati ottimali. Dopo aver esperito anche l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma. Tutta la documentazione è stata poi portata al medico di famiglia che, sulla base dei risultati di analisi e visite mediche, propone un rinnovo della patente per cinque anni. Al tempo stesso invia il suo paziente e tutto l’incartamento al Centro Diabetologico dove la responsabile ha ratificato l’intera documentazione. A questo si reca presso la Medicina Legale e lì ha l’amara sorpresa: deve andare alla Commissione Provinciale per il rinnovo delle patenti. Il risultato? La Commissione dimezza il periodo di validità della patente: soltanto due anni. L’odissea del diabetico in questione è iniziata il 16 giugno scorso ed è terminata il 09 settembre 2011: la patente solo per due anni, poi dovrà rifarla da capo.

La vicenda sopra riportata mette in evidenza un problema lasciato dal legislatore senza soluzione: trattare tutti i diabetici in egual misura senza tenere conto della profonda differenza presente tra un tipo 1 e 2 a cui va aggiunto il fattore età di cui il diabete è una componente. Insomma quando si parla di diabete e patente chi ha fatto la legge e dato le direttive per attuarla a pensato solo al tipo 2 e alla sua associazione con le persone anziane in primo luogo, mentre la stragrande maggioranza dei tipo 1 si trova in condizioni “tranquille”. Di fatto si è andato a recepire la normativa europea in modo restrittivo e zelante, senza consultare nessuno e con i risultati sopra evidenziati.
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Un pensiero su “Fuori strada”
  1. Buongiorno sig. Lambertini, è la prima volta che commento ma penso d’ora in poi lo farò spesso, anche perché ho in dotazione il suo stesso materiale medtronic (micro, sensore e carelink). Sono una “ragazzina” rispetto a lei nel diabete, perché a me è insorto 2 anni fa in seguito alla gravidanza, si tratta di un LADA. Mi scuso per la digressione ma mi volevo presentare.
    Sono costernata da questa situazione per il rinnovo della patente! Quindi la prossima volta che dovrò rinnovare la patente, mi toccherà segnalare la mia condizione e sottopormi a tutta questa trafila?!
    Complimenti per il suo sito, ho letto molti post quando ero a caccia di informazioni, nella fase “ma perché proprio a me?” dei neodiagnosticati (e forse non solo).
    Buona giornata,
    Francesca

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