La celebrazione dell’anniversario di vita con il diabete vedo che è un’abitudine diffusa e condivisa: in diversi blog e social network leggo di miei compagni di patologia ricordare il momento in forme diverse ma sempre con un taglio mai dimesso o cupo, anche se l’evento di partenza non è in sé indolore, almeno nella fase iniziale. Raccontare le tappe della vita con il diabete, i problemi vissuti quotidianamente aiutano senz’altro a vivere meglio e ad avere una miglior cura di noi stessi.

Io pongo una riflessione a tutti voi che leggete il blog: va bene scrivere del diabete come ho appena ribadito, resta però in tutta la sua forza e attualità un aspetto trascurato composto dalla maggioranza silenziosa dei diabetici.

Lo capisco nel suo piccolo dalle statistiche dei visitatori del mio blog: coloro che partecipano alla discussione sui post, mettono il loro commento sono circa lo 0.5% in percentuale sul totale, e rispetto a esperienze analoghe in altre realtà del pianeta la quantità è ancora più bassa. Perché non si ha voglia di esprimersi? Ritengo la causa della mancata partecipazione alle discussioni aperte sia nei blog come per il social network (vedi Facebook) sia dovuta a un misto di pigrizia e timore di esprimere la propria opinione anche se questa e protetta nell’esposizione dei dati sensibili. Inoltre una buona parte di diabetici che hanno una condizione di rapporto critico e non accettazione della malattia rifiuti a prescindere un dialogo, uno scambio di opinioni, e l’affermazione è certa per la mia stessa storia e di quanti l’hanno trascorsa come me in passato e nel presente. Altri ancora ritengono che queste forme di socializzazione costituiscano più una forma di sfogatoio che altro: ebbene si sbagliano. Certo se i moderatori e animatori di discussione non riescono a motivare temi e percorsi di discussione può palesarsi un rischio di sbandamento e caduta di livello nel confronto, la forza e importanza del dialogo è ferma e decisa.

Il dialogo e la condivisione delle esperienze, l’entrare in contatto con persone, uomini e donne, che vivono problemi come i nostri è stimolante a  me aiuta a sentirmi meno solo e col passare del tempo mi rendo conto come quanto scrivo è d’aiuto agli altri. Oltre ogni dimensione della vita e dei problemi evolutivi è importante non viverli di  rimessa e stando a guardare passivamente, perché la storia non aspetta.
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3 pensiero su “Le nostre strade”
  1. Sono d’accordo, è giusto condividere le proprie opinioni perché è confortante sapere di non essere soli e che ci sono altri “compagni di diabete”!

  2. Io che non ho il diabete,non ancora,leggo il tuo blog solo per il piacere di una lettura veramete piacevole e sincera e penso che tu avresti scritto comunque diabete o non diabete perchè lo fai trasmettendo a chi legge un’altro piacere che è il tuo….come se scrivere è fonte di benessere.
    ciao Anna Maria l’infermiera

  3. Anna Maria sono lusingato dalle tue parole e in effetti scrivere aiuta a vivere quando senti le cose e le condividi, nel bene e nel male. Cerco di essere il più possibile chiaro e scrivo su cose che conosco, non riuscirei a fare dell’astrazione fine a se stesse una base permanente di comunicazione.

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