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Il tempo corre e manca veramente poco al secondo anno di vita con il microinfusore e successivamente integrato al sensore glicemico, già diverse volte ho messo in evidenza le potenzialità effettive della strumentazione in questione per affrontare una glicemia di difficile compensazione e la differenza la si avverte quando lo hai. La settimana scorsa, come ricordavo nel post di lunedì, ho vissuto un periodo di alterazione sensibile nei valori glicemici, con diversi episodi di iperglicemia ed uno consistente d’ipoglicemia, con tutti gli effetti sintomatologici collaterali: nausea, mal di testa acidità, solo per citarne alcuni.

Avere addosso uno strumento che monitorizza per tutto il giorno la glicemia, così da gestire al meglio la somministrazione dell’insulina col microinfusore in rapporto al nostro stato di salute e all’alimentazione, rappresenta un notevole aiuto per i diabetici  che vivono con livelli di zucchero nel sangue di difficile gestione. All’inizio la familiarizzazione con l’Holter da qualche problema di conduzione, ma poi le cose si fanno più semplici e automatiche. Faccio qualche esempio risolto sul campo da me: la prima cosa per rendere fluido e senza problemi il dialogo tra sensore e micro è di lasciare il primo fuori dal frigo almeno un  paio d’ore precedenti al suo innesto; la seconda cosa concerne la messa in automatico della calibrazione in corresponsione dei controlli glicemici incrociati con il glucometro, anziché ogni dodici ore come impostato di default.

Domenica scorsa ho rimesso il sensore e già a metà del ciclo della sua durata (sei giorni massimo) ho riscontrato un media dei valori glicemici ottimale (140 mg/dl), senza alcun episodio estremo d’iperglicemia e ipoglicemia. La vita insegna che l’informazione è potere, nel suo piccolo per un diabetico avere tutti i dati di flusso della glicemia è d’importanza basilare per potere mantenere al guinzaglio la malattia stessa.
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4 pensiero su “Meglio così”
  1. Buongiorno, avrei qualche domanda: quando calibra il sensore con il glucometro, quanto c’è di scarto fra i due dati? 20 punti? Di meno? Di più? Trovo utile il sensore, ma mi capita spesso che lo scarto tra il dato ematico e quello del sensore sia eccessivo! Per informazione,faccio 3 calibrazioni al giorno. Che modello di sensore usa? E perché lo mette in frigo? La rappresentante della medtronic mi aveva detto che questo si faceva con i primi sensori ma che con quelli attuali non serve più. Mi scuso per le tante domande, ma la scarsa precisione dei dati del sensore mi preoccupa, anche se penso che sia uno strumento utile per avere un’idea dell’andamento glicemico. Grazie! Francesca

  2. Cara Francesca lo scarto tra glucometro e sensore oscilla da 5 a 15 mg/dl max, e debbo dire, dopo un certo lasso di tempo, di aver trovato il punto che mi consente di tenere il livello di risposta dell’Holter vicino se non uguale al reflettometro: prima di impiantarlo lo lascio decantare un’ora fuori dal frigo. Per quanto riguarda la messa in frigo non solo è indicata nel foglio d’uso del Sensore medtronic, ma il rappresentante me lo consiglio, anche se lasciato fuori non va a male purché la temperatura ambiente sia entro certi gradi di oscillazione. Infine per la calibrazione al principio eseguivo quella manuale ovvero una ogni 12 ore, premetto che faccio uso del bolus wizard, oggi utilizzo la calibrazione automatica (rompe meno) e pure io ogni tre ore. Il mio sensore è il primo uscito della serie Medtronic Veo ovvero il Soft Sensor 1, il nuovo dicono che sia meno invasivo e più preciso (Sensor 2). Un cordiale saluto con la speranza di aver chiarito i tuoi dubbi.

  3. Caro Roberto, grazie per le tue risposte! Anch’io uso il Soft Sensor, ma a breve avrò (spero) quello nuovo. Se vuoi, ti farò sapere quando l’avrò testato. Sul foglio d’uso c’è scritto che il sensore può essere conservato a temperatura ambiente tra +2 e +27°C, ma proverò anch’io a metterlo in frigo! Un’ultima cosa: hai scritto che calibri ogni 3 ore, ma quindi quante volte al giorno? La mia regione non mi fornisce strisce sufficienti, ho calcolato di poter fare non più di 3-4 misurazioni con il glucometro al giorno, altrimenti non mi bastano. Le forniture variano da una regione all’altra, infatti a me forniscono i sensori per coprire tutte le settimane, ma poche strisce! Grazie ancora e a presto!

  4. Scusa Francesca ma ho fatto un po di confusione: in realtàvolevo dire che faccio due calibrazioni automatiche, e per quanto riguarda la fornitura dei sensori la quantità mia va a settimane alterne: una sì e l’altra no, con una conseguente dotazione un poco più maggiore di strisce. A presto Roberto

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