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Sto cominciando ad entrare nell’ottica delle feste di natale fine ed inizio anno. Per chi come me vive col diabete da tempo questo periodo dell’anno lo affronta con un sentimento di noia più che di sofferenza. Le persone non diabetiche penseranno subito che il diabetico soffrirà dell’impossibilità di abbuffarsi copiosamente, oppure di non poter addentare l’intero set di dolci e paste messo in tavola per l’evento? Questo insieme di ovvietà si ripete costantemente ogni anno, e a tutto ciò sono francamente assuefatto. Ma sinceramente l’aspetto alimentare per me è l’ultimo dei problemi. Il mio approccio con questi eventi è molto semplice: io mangio quello che mi pare, in rapporto agli schemi classici del diabete (glicemia, carboidrati e insulina); e così sono a posto con la mia salute e tutto il resto. Ma c’è un altro lato delle feste che si impatta con il diabete, dai più ignorato: lo stress mentale. Se un diabetico sta controllato con gli aspetti alimentari delle feste, il clima ed i tempi delle stesse possono giocare un ruolo non marginale nell’equilibrio della malattia: sia ben chiaro questa condizione non è universale, ma in alcuni casi si può presentare e perciò non va sottovalutata. Ed in questi ultimi anni, per affrontare il periodo, non faccio mistero di usare, quando ne sento la necessità, un benzodiazepinico, sì insomma una ansiolitico.