glicemiaA lungo andare chi ha il diabete, a forza di bucarsi i polpastrelli per controllare la glicemia si fa dei ditini grossi, si fa i calli, quindi per l’autocontrollo diabetico vale la stessa regola delle iniezioni di insulina: variare le posizioni per cercare di non indurire il tessuto epidermico. Io, ad esempio, utilizzo il pungi dito anche nell’area dell’avambraccio per effettuare il controllo dello zucchero nel sangue, oppure alcuni punti della coscia quando le condizioni lo consentono: ad esempio sono a casa. Il problema della variazione dei punti di prelievo del sangue me lo sono posto quando ho cominciato ad accorgermi di perdere sensibilità alle dita della mano, o a addirittura a sentire dolore ai polpastrelli. Poiché noi diabetici restiamo sempre in attesa di forme non invasive per il controllo della glicemia, per intanto l’unica cosa che ci resta da fare è di girare il luogo di punzecchiamento epidermico, onde far tardare gli effetti fastidiosi al nostro tatto. E per fortuna non faccio di mestiere il chitarrista…