Il diabete è una malattia che richiede tre cose fondamentali per trovare una dimensione di vita buona: equilibrio, metodo e disciplina. Questa è la sintesi del mio approccio al diabete dopo anni di convivenza con lo stesso, e, anche se tardivamente, i risultati convalidano la mia scelta. Ma nel concreto cosa significano e comportano queste parole? Per me l’equilibrio è la forma mentis, la strada maestra che mi separa dalla via continuativa degli eccessi, sotto forma di maniacalità nell’approccio al diabete o per contrario di menefreghismo allo stesso. E l’altro capo saldo per dare sfogo all’equilibrio è rappresentato dal metodo, dall’approccio manualistico e organizzativo nella gestione del diabete. Per metodo intendo seguire il palinsesto di terapie, controlli e fondamentali alimentari per tener ben amministrato il diabete. E quindi la conseguenza finale dei due precedenti valori è rappresentata dalla disciplina, che vuol dire imparare a stare in strada col diabete, a saper recuperare gli sbandamenti. Poi c’è un ultimo valore che si acquisisce col tempo, e anche questo sarà di grande aiuto nel vita con la patologia: l’esperienza, perché il tempo è sempre una scuola di vita.