freddoUn argomento che torna di attualità in questo periodo, visto il clima, è costituito dalla connessione tra il freddo e il diabete, ovvero cosa comporta la rigidità climatica per la nostra salute con il buon compenso della glicemia e gli effetti collaterali. Certamente un diabete ben controllato ci aiuta a vivere meglio anche quando è freddo, quando siamo nella stagione invernale. Occorre fare alcune riflessioni pratiche: il diabete ci rende più deboli nelle affezioni alle vie respiratorie, quindi soggetti a contrarre con più facilità l’influenza, ma anche bronchiti e polmoniti; è allora buona regola prestare attenzione quando si esce con temperature molto rigide cercando di adeguare l’abbigliamento al clima esterno, e rivolgendosi al medico per avere un parere circa l’impiego di integratori di vitaminici funzionali allo scopo di difendere il nostro organismo. Inoltre col la rigidità climatica occorre controllare la glicemia per contenere i suoi sbalzi, per gli effetti che alla lunga possono incidere sfavorevolmente sul nostro sistema cardiovascolare. Certo queste attenzione vanno prestate sia se siamo diabetici di tipo 1 che 2 nella fascia infantile e matura della vita, oppure se abbiamo il diabete con complicazioni cardiovascolari o dell’apparato respiratorio. Ma anche se adolescenti o giovani adulti un livello di attenzione non deve essere escluso a priori, perché un conto è saltare l’ostacolo e diverso dal metterci una toppa. Per concludere il clima freddo è un elemento di pericolo aggiuntivo per tutti coloro che sono colpiti da malattie cardiovascolari, ed hanno l’ipertensione arteriosa; e siccome a queste patologie è quasi sempre associato il diabete, si deve a maggiore evidenza stare attenti senza per questo restare auto reclusi in casa.