Il diabete aiuta ad essere più forti? La risposta è sì se accettiamo la sfida che ci da ogni giorno con i mesi e gli anni avvenire, almeno è questo il bilancio che mi sono fatto fin qui nella mia esperienza di vita con la condizione diabetica. Alzarsi la mattina con la consapevolezza di avere tra i gesti quotidiani di ogni uomo e donna il controllo della glicemia e l’iniezione di insulina, allo stesso modo di lavarsi, mangiare e vestirsi, per me rappresenta un’abitudine, un fatto normale; ma per altri non è così, almeno al principio. Il punto di fondo è superare la fase di incredulità, spavento ed entrare nella parte fatta dall’accettazione delle regole, delle variabili del diabete, dell’imparare a capire le difficoltà ed a superarle. La pazienza non è un sentimento, uno stato molto recepito e vissuto ai giorni nostri: siamo i figli o la generazione del “tutto e subito”; mio nonno (di mestiere contadino) quando lo informarono che avevo il diabete disse: è una malattia che va coltivata come un campo, con temperanza, costanza e insistenza. La sintesi di fondo è che sono passati molti anni da quelle parole, ma la verità e la bontà di quelle affermazioni resta inalterata e la sua forza, nonché saggezza, è consolidata nel mio animo. Le cose che dico e scrivo desidero metterle in evidenza perché ogni tanto aiuta fermarsi a riflettere in modo critico e cosciente, per fare il punto della situazione; e questo voleva essere un piccolo e concreto esempio.