equilibrio

Un po’ come la vita anche il diabete va vissuto nella stessa prospettiva: con i suoi alti bassi, e non solo nella direzione della lettura della glicemia ma a tutto campo poiché la condizione diabetica quando ce l’hai fa parte della tua esistenza e quindi la rappresenta pienamente. La ragione di questo esordio di pensiero è semplicemente dovuta dalla necessità di imparare a convivere con la situazione presente nel quotidiano. Il fatto è molto semplice: se teniamo memoria dei dati di flusso della nostra glicemia osserveremo come questa (la cosa è marcata particolarmente nel diabete di tipo 1) più del 50% delle volte registra delle oscillazioni “estreme”, a mio avviso a volte spiegabili mentre in altre occasioni no; comunque sia occorre prendere consapevolezza che ogni valore glicemico richiede un’azione propria, non semplicemente legata ad una variazione del dosaggio dell’insulina perché magari in certi passaggi una iniezione aggiuntiva, un aumento del bolo, per esempio, possono avere un effetto di incremento dei fattori di sbalzo e squilibrio glicemico. L’atteggiamento migliore da assumere prima di prendere un’azione è di fermarsi un attimo a valutare il contesto in cui si trovano i collocati i valori della glicemia. In sintesi la situazione deve essere vista volta per volta non essendoci un unico modello spendibile ed utilizzabile sempre.