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Ogni giorno sorge il sole e con lui un nuovo gadget tecnologico, ed automaticamente ci scordiamo di quello usato o visto il giorno prima. Io guardando l’impatto tecnologico sotto il profilo della vita col diabete vedo sorgere costantemente nuovi accessori e strumenti per misurare la glicemia, che a parte il nome e la carrozzeria del prodotto non hanno niente di molto diverso dal modello precedente (magari l’aggeggio prima faceva bip e adesso fa bup). Non voglio sminuire la portata delle innovazioni nell’era d’internet e dell’information tecnology, ma solo cogliere un aspetto che ancora manca nella reale utilità di queste strumentazioni, o che in ogni caso io non vedo tradotto in pratica comune: l’utilizzo della telemedicina nella vita col diabete. E’ per me ancora un desiderio poter controllare i livelli dello zucchero nel sangue o nell’urina con gli appositi strumenti, e poi trasmetterli via cellulare o computer al centro specialistico per avere una rettifica del dosaggio d’insulina in caso di alterazione o scompenso della glicemia. Una delle situazioni critiche nella vita col diabete (alle prime armi) è costituita dal che fare in caso di difficoltà con la malattia; l’impiego della telemedicina giocherebbe senz’altro un ruolo importante nel migliorare la qualità della vita del diabetico e di chi gli sta vicino. Un impiego relazionale della tecnologia sarebbe di sostegno ed aiuto per affrontare con maggiore determinazione i passaggi gestionali ed emotivi del diabete.