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Il diabete provoca degli estremismi: ovvero l’ipoglicemia, mancanza di zucchero nel sangue; l’iperglicemia, eccesso di zuccheri nel medesimo. L’effetto del primo è nel caso limite la perdita di coscienza; nel secondo, fra i vari, poliuria ed astenia, insonnia e cefalea. I vari aspetti e controindicazioni di queste manifestazione dello scompenso o alterazione  diabetica alla lunga portano alla comparsa di diverse patologie dette anche complicanze  diabetiche, per citarne alcune: retinopatia, neuropatia, nefropatia, e mi fermo perché la lista è lunga; per questi motivi i medici e non solo consigliano ai diabetici e parenti di mantenere monitorato il diabete in tutti gli aspetti che incidono nel suo equilibrio (controllo della glicemia, assunzione dell’insulina o dei farmaci, alimentazione ed esercizio fisico). A tutt’oggi non esistono, o almeno non mi risultano essere disponibili, strumenti in grado di allertare il diabetico circa l’arrivo dello “tsunami” ipoglicemico o iperglicemico: ho provato ad interpellare il Beghelli, mio conterraneo, per sapere se intendeva realizzare un “Salva Ipoglicemia”, ma non ho ricevuto risposta. Noi diabetici italiani  potremmo invitare il Beghelli a buttarsi nel progetto di qualcosa di assomigliante  così come ha fatto una blogger americana con la Apple [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=iYUyNeAzcbc[/youtube] per quanto riguarda l’impiego dell’Iphone nel controllo dei parametri glicemici, chissà che non si combini qualcosa. Nella speranzosa attesa continuiamo a destreggiarci con i consueti utensili in uso per il diabete e manteniamo viva nei nostri cuori la speranza. Un altro lato oscuro della materia ipoglicemica ed iperglicemica riguarda la comparsa dei fenomeni nel sonno: se ci accorgiamo del loro arrivo, o comunque riusciamo a tamponare gli effetti, una cosa che proprio non riusciamo ad evitare è la rottura del riposo; in una parola riprendere a dormire diventa un bel problema (almeno per me). Io di mio sono sempre stato “un dormiglione” è questo ha salvato fin’ora la mia condizione cardiovascolare, ma col passare del tempo divento sempre più sensibile alle interferenze nel sonno (non solo da ipo o iperglicemia, ma rumori molesti ad esempio). Il desiderio di rendere note queste condizioni vuole rappresentare uno stimolo per cercare di capire meglio la nostra condizione e di concerto trovare una possibile strategia di convivenza, anche perché un riposo non riuscito incide, come si sa, sull’umore e di conseguenza va ad impattare nella vita di ogni giorno, nelle nostre amicizie, nelle relazioni sociali; quindi rendere armonioso il sonno non è un vezzo ma una necessità.